Cultura
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Mostra di un villaggio globale per la convivenza multietnica

 

#Ragusa, 22 dicembre 2015 – “Un cuore grande quanto una casa” è il progetto Natale della Scuola dell’Infanzia del Plesso Ecce Homo  (Istituto Comprensivo Vann’Antò) nato per inviare un messaggio d’amore e di pace a tutte le famiglie.  

Come ogni anno la scuola, ubicata nel Centro Storico cittadino ed essendo quindi  in un contesto multiculturale,  ha proposto  per le festività del Natale, l’iniziativa di costruire un villaggio globale fatto di case appartenenti alle varie culture presenti nel Plesso Ecce Homo. Ed è così che le famiglie di varia nazionalità, pakistana, eritrea, giapponese, marocchina, tunisina, rumena, albanese,  italiana, si sono adoperate nella costruzione di una casa tipica del loro Paese. Al centro di questo villaggio globale è stato realizzato un grande albero fatto di cuori e di messaggi di pace, amore, speranza scritti dai bambini e dai genitori.  

Il risultato finale, vedendo queste diverse tipologie di case l’una accanto all’altra, corredate da oggetti o costumi del luogo di appartenenza, è  quello di un villaggio globale in cui tutti  possono convivere pacificamente. ”Lungi dal pensare che la nostra identità culturale, religiosa, non venga dichiarata, sentita e condivisa insieme a chi la pensa diversamente- affermano  le insegnanti- ma che  insieme a noi ha costruito un villaggio ideale in uno sfondo di valori, pensieri, emozioni comuni di Pace, Amore e Convivenza”. Una grande festa con tutti i bambini del plesso ha dato vita ad ulteriori momenti di aggregazione tra le varie nazionalità . 

Le famiglie  hanno voluto impegnarsi  a fondo nella realizzazione delle loro case con un risultato finale eccellente e degno della mostra  allestita nel salone e che resterà ancora stabile a scuola fino al rientro delle vacanze di Natale e che potrà essere visitata anche dalle scuole della provincia per altri 15 giorni. In questa scuola si è verificato da anni il capovolgimento dei pregiudizi dilaganti  in alcune scuole d’Italia e la realizzazione di un sentimento di pace, amore e solidarietà che non conosce  differenza per il colore della pelle o  di religione.

A tal proposito la scuola ha invitato a parlare l’Imam  Reduane della moschea di  Ragusa, don Gino Alessi della Cattedrale di San Giovanni ed un rappresentante della Chiesa Ortodossa, Padre Nicolay.

 

Giovannella Galliano

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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