Cultura
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Universo lirico disegnato con pennello d’autore

 

Il nonno è qualcuno con l’argento nei capelli e l’oro nel cuore. E non solo. Il nonno è un po’ genitore, un po’ insegnante, e un po’ il migliore amico. 

Deve essere veramente incommensurabile l’affetto che nonno Franco nutre per la sua nipotina Ginevra. Le tende la mano, fa le coccole, la conduce con sé, la consiglia, e, soprattutto, si riflette in lei. E’ la sua certezza per il futuro. Un salto in avanti nel tempo, una dimensione temporale altra in cui la nipotina Ginevra “è la figura attraverso cui l’autore giunge all’interpretazione finale della sua vita di uomo e di artista”. 

E’ questo in estrema sintesi il messaggio che Franco Cilia ha voluto lanciare tra il folto ed interessato pubblico presente al Circolo Nuovo (Via delle Acacie 3, Ragusa), dove è stata presentata la sua recente opera “Ginevra”. 

La proiezione iniziale di un video che ha ripercorso le linee essenziali della cifra artistica di Cilia ha commosso non poco. Reading, riflessioni, ascolto dalla voce vivida di Cilia dei suoi stati d’animo, le domande estemporanee del pubblico, hanno fatto sì di trasformare una serata culturale in un affettuoso momento trascorso con gli amici ed estimatori.

Una piacevole serata, dunque, ruotata attorno a Franco Cilia e il suo volume “Ginevra”. Un’opera che si rivela come uno scrigno costellato di stati d’animo che si sfogliano pagina dopo pagina. Un libro che illustra, con raffinate sfumature, e quasi come una cronaca, le tappe della vita di nonno Franco e la sua amata nipote Ginevra (oggi ragazzina, ma nella dimensione temporale della narrazione venticinquenne e orfana del nonno).

La scrittura “è memoria fatta di tempo”, sosteneva Antonio Tabucchi. Dalla fusione di questi tre elementi nasce la creatività artistica. Nella narrazione la densità opaca della memoria si scioglie nella vivezza del ricordo che man mano si disvela nell’infinito amore per la propria nipotina, filo conduttore, quasi invisibile eppure costantemente presente in un universo lirico disegnato con pennello d’autore. 

Comune denominatore è quel senso della vita che va ricercato tra le righe e nelle righe e che nonno Franco vive attimo per attimo. 

 

Giuseppe Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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