Cultura
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Ragusa, 9 maggio 2016 – Venerdì 6 Maggio alle ore 18 per i "Venerdì insieme" proposti da alcune associazioni ragusane (MEIC, Insieme, Centro Servizi Culturali, agendo, Amnesty, Azione Cattolica, AVIS, Paxchristi, Fondazione San Giovanni Battista, Radio Karis, La Città Solidale, Insieme in Città...) si è discusso sul "Co-working", sulle nuove modalità di collaborazione e di progettazione (non solo dei beni ma anche dei servizi e delle strutture sociali) che le nuove tecnologie e modalità di comunicazione offrono.

La domanda principale è: «quali prospettive e quali innovazioni ci attendono in futuro? Quali problematiche e quali vantaggi? E se il futuro fosse già qui, oggi, adesso e non ce ne fossimo ancora accorti?»

Dopo l'introduzione dell'Ing. Roberto Piccitto, ne hanno parlato l'arch. Vincenzo Di Maria, designer di commonground srl, e Salvo Micciché, direttore editoriale di Ondaiblea e informatico con esperienza anche in campo di editoria (classica e informatica).

Sono stati affrontati i principali temi dell'argomento e sono state presentate delle slides per approfondire un ampio discorso sull'innovazione e i nuovi modi di intendere il lavoro, la condivisione di spazi e di esperienze e si è parlato delle varie realtà esistenti come Impact Hub a Siracusa o Service Design South e in varie parti del mondo, sono stati citati vari progetti in corso e in un dialogo con il pubblico presente sono emerse alcune linee di azione che potrebbero presto vedere la luce a Ragusa.

Di Maria, presidente di Architecta ha portato la sua esperienza (ha studiato e lavorato a Londra, poi a Lisbona, collabora con il Politecnico di Milano, l'Istituto Europeo di Design di Madrid, ContaminationLab all'Università di Catania...) e brillantemente ha coinvolto tutti in un appassionato incontro, dialogando con Micciché anche su quanto ha portato l'informatica verso l'era dei social networks, sulle community, sulla condivisione (il giorno prima si era parlato anche si condivisione economica, Sharing economy, con il prof. Carlo Androgini, Università di Firenze).

Un folto pubblico ha seguito il dibattito per due ore e si è appassionato al tema, ponendo domande ai relatori.

 

Concetta Ferma

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry