Ragusa e dintorni
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Ragusa, 19 settembre 2014 – Il Castello di Donnafugata ospita da diverse settimane dei corsi di formazione di restauratore Q2 e di operatore per la conservazione e valorizzazione dei beni Culturali che è stato promosso dall'En.A.I.P. di Ragusa e finanziato dalla Regione.

I corsi, che si concluderanno il 23 settembre prossimo, coinvolgono 22 partecipanti che guidati dalla restauratrice Anita Causapruno e dall’architetto Giovanni Canzonieri hanno curato una fase preliminare di studio, basata sull’analisi e schedatura dello stato di salute e degli interventi di pulitura dei manufatti riposti in stanze deposito del Castello e non esposti al pubblico. I corsisti hanno altresì provveduto alla pulizia e al recupero delle suppellettili al fine di renderle  nuovamente fruibili e ricollocabili nel contesto dell'antico maniero di proprietà comunale.

I manufatti artistici oggetto di recupero sono stati: un secretaire in noce della prima metà del’900, un candelabro in ghisa, dorato, dei primi decenni del’900, due poltrone in stile Luigi XVI,  otto poltrone in stile Luigi XVI, già collocate nella stanza d’ingresso cosiddetta “sala d’attesa” il biliardo, già collocato nella cosiddetta “sala delbiliardo”.                                                                                                                 

Un secondo intervento riguarda la schedatura di rilevamento, conservazione e documentazione fotografica degli elementi decorativi scultorei lapidei presenti sui prospetti e nel parco del Castello di Donnafugata, mediante compilazione di una scheda sperimentale, opportunamente redatta durante il projectwork del corso.

“L'iniziativa – dichiara l'Assessore ai beni culturali Stefania Campo - è stata molto apprezzata dai turisti che hanno condiviso l’idea di una scuola di restauro dentro il Castello. I corsisti, molto soddisfatti per l'opportunità loro offerta, hanno ringraziato l'Amministrazione  per l’ospitalità  e la possibilità di aver potuto studiare ed intervenire su oggetti di importante valore storico. I manufatti saranno, con il contributo dell’ufficio tecnico, ricollocati nel percorso di fruizione turistica per tornare ad essere ammirati”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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