Ragusa e dintorni
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Ispica, 24 aprile 2015 – È stato un momento davvero particolare quello vissuto, il 21 aprile scorso, dagli studenti che, nell’ambito delle iniziative del “Comenius”, con il progetto “La mia città, una città multiculturale”, dell’Istituto di Istruzione superiore “Curcio”, si sono ritrovati a conoscere la realtà degli ospiti del centro Sprar “Madonna delle Grazie”. 

Un appuntamento al quale hanno preso parte pure il sindaco Piero Rustico, il vicesindaco Cesare Pellegrino e gli assessori Teresa Amendolagine e Paolo Mozzicato.

L’Amministrazione al completo, dunque, che insieme alla dottoressa Francesca Failla, ai suoi collaboratori e ai ragazzi ospiti del Centro hanno voluto esprimere il loro piacere per questo incontro tra ragazzi di realtà geograficamente lontane e culturalmente diverse tra loro. Erano, infatti, presenti, come ha spiegato la professoressa Selvina Camerata, studenti e docenti provenienti da Belgio, Austria, Olanda, Germania, Slovacchia e naturalmente Italia con i ragazzi del liceo “Curcio” che coordina il progetto dal suo inizio, due anni fa, e che a metà del suo percorso ha intrapreso la collaborazione con il centro Sprar.

«Tutto nato - ha spiegato Francesca Failla - dalla visita di due ragazze che sono venute a trovarci per una intervista e dalla quale è venuto fuori un video che ha fatto il giro di tutte queste nazioni oggi qui rappresentate.»

Il video citato dalla Failla è stato proiettato durante l’incontro cui ha fatto seguito quello che testimonia momenti della vita del Centro, dalla sua apertura a oggi.

I presenti hanno così potuto apprezzare che i ragazzi ospiti sono ben inseriti nella realtà locale, grazie anche all’attivazione di tirocini formativi e alla capacità di relazione con la cittadinanza che i responsabili del Centro hanno saputo realizzare. Intensi i momenti di dialogo tra gli studenti e gli ospiti del Centro che hanno fatto conoscere la loro esperienza di vita nei suoi aspetti umani e drammatici vissuti.

 

L’esperienza è stata molto formativa e ha consentito a tutti di guardare agli attualissimi fenomeni migratori con una percezione sicuramente più aderente alla realtà.

Dopo i momenti formali, studenti e ospiti del Centro hanno insieme colloquiato con spontaneità e simpatia negli spazi esterni del Centro.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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