Ragusa e dintorni
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Ragusa, 29 luglio 2015 – Mariachiara Leggio è la giovane di Ragusa venuta a mancare a causa di una grave malattia. In suo onore, il 4 luglio scorso, è stata promossa una camminata per le vie del centro storico superiore della città organizzata dagli amici dell’associazione Amunì assieme alla Pastorale della salute.

Che la forza e la tenacia di Mariachiara siano state fuori dal comune, soprattutto durante il periodo più critico della sua vita, lo testimonia anche quanto accaduto venerdì scorso nell’aula magna del dipartimento di Matematica dell’Università di Catania.

Qui, è stato compiuto un significativo gesto di vicinanza e solidarietà nei confronti della famiglia Leggio. Infatti, il direttore del dipartimento del corso di laurea di Matematica ed Informatica, professore Giuseppe Mulone, sottolineando l’interesse dei docenti a creare con i propri allievi un rapporto d’amicizia e collaborazione, ha voluto consegnare una pergamena ai genitori attestante la partecipazione al corso di Mariachiara Leggio.

A tal proposito, il tutor della studentessa, il professore Salvatore Giuffrida, ha tracciato un ricordo della giovane all’assemblea che, per l’occasione, era formata da parenti, amici e laureandi. Giuffrida ha parlato di una giovane tenace e combattiva, che non si è mai arresa, ritenendola un esempio per tutti di coraggio e di forza di volontà, con l’intento di vincere le battaglie, seppur difficili, della propria storia personale.

“Con una voce calda e rotta dalla commozione – dice la zia Tina Giannì – la professoressa Ornella Naselli ha aggiunto quanto sia rimasta colpita dalla determinazione e attenzione premurosa di Mariachiara, soprattutto quando telefonando si scusava di non poter essere presente agli esami a causa della chemio o per improvvisi ed inaspettati ricoveri urgenti in ospedale. La professoressa ha concluso l’intervento,  ringraziando i genitori e quanti hanno voluto partecipare a questo evento, amici, conoscenti e non di Mariachiara che rimarrà sempre presente nei nostri pensieri più intimi e cari”.

Ha chiuso questo momento, il racconto che fa la madre, curando i particolari, del sogno di Mariachiara, molto comune a tutti gli studenti universitari: riuscire a laurearsi: “Con la differenza – ha spiegato – che lei era già consapevole che i suoi giorni volgevano alla fine e tuttavia ogni volta che sorgeva il sole era sempre un nuovo giorno, un’opportunità altra per compiere al meglio il proprio dovere e per sentirsi piacevolmente vivi”.

La mamma di Mariachiara, grata e visibilmente emozionata, ha invitato i docenti a rimanere sempre vicini e attenti ai bisogni dei giovani studenti. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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