Ragusa e dintorni
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Giarratana, 11 agosto 2014 – Appuntamento, sabato scorso, con l’Agosto giarratanese: la degustazione di prodotti tipici, dal tradizionale “scacciuni” alla salsiccia arrosto, per non parlare delle olive speciali oltre che dell’immancabile ricotta, il tutto innaffiato da un bicchiere di buon vino sincero, hanno attirato numerosi turisti e visitatori che si sono inoltrati tra le viuzze del borgo antico, “U cuozzu” appunto, per vivere la serata con una prospettiva completamente differente dal solito. 

L’associazione culturale “Gli Amici ro Cuozzu” hanno animato la serata con i Tamburi di Giarratana con i loro costumi sgargianti e il loro incedere imperioso con ritmi marziali riecheggiati in tutta la cittadina iblea. Poi, è stata la volta di un complesso musicale di nuova formazione, i “Cu sà cu sù” che tra musica leggera e rievocazioni folk hanno consentito agli spettatori di trascorrere delle ore serene. 

Al limitare dei ruderi dell’antico castello, quindi, è stata la volta di una nuova band di cui si dice un gran bene, l’Armata Brancaleone, che sta lentamente salendo i gradini del cursus honorum sino a diventare tra le più gettonate della zona. E poi ancora spazio alle sonorità folk con la formazione nuova di zecca “Taranta &…” giusto per non dimenticare il dovuto tributo a dimensioni sonore come la taranta, la pizzica salentina e altre melodie del genere. Soddisfatto il sindaco Lino Giaquinta per la riuscita dell’evento. 

«Gli Amici ro Cuozzu hanno colpito nel segno –ha detto il sindaco– non dimentichiamo che questa associazione culturale, che è anche quella che si occupa dell’organizzazione del presepe vivente, da quando è in attività sta coinvolgendo sempre più persone con la realizzazione di manifestazioni a sfondo gastronomico che riscuotono un notevole interesse. 

È accaduto pure con questa edizione di “Tra musica, odori e sapori” e sono certo che si verificherà la stessa cosa anche in occasione di “A tutta birra” in programma domani sera, martedì 12 agosto».

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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