Ragusa e dintorni
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Ragusa, 30 maggio 2016 – La “Settimana Santa a Ragusa Ibla”, una delle manifestazioni religiose del ciclo pasquale più sentite e partecipate in Sicilia, è stata iscritta nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia – “Libro delle celebrazioni, delle feste e pratiche rituali”. 

Il provvedimento a firma di Gaetano Pennino, dirigente generale  del Dipartimento  dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana dell'assessorato regionale ai Beni Culturali  è stato notificato al Sindaco Federico Piccitto.

“La manifestazione religiosa,  si legge nella comunicazione inviata al Comune,  con il corteo funebre del Venerdì Santo, al seguito dell'urna di Cristo morto e dell'Addolorata, mantiene  inalterata la grandiosa scenografia, come si evince dagli stendardi delle autorità, delle confraternite che sfilano, alcuni abbigliati come centurioni romani e dalle marce funebri che accompagnano la processione dei devoti. Prima ancora del significato cristiano, l'importanza delle festa è data dal suo essere un fenomeno che affonda le radici nelle antiche società pagane e nei ritmi stagionali della natura, per cui la Pasqua celebra la conclusione dell'inverno e l'inizio della primavera quale momento rigenerativo della vegetazione”.  

“Dopo l'avvenuta iscrizione nel “Libro delle Celebrazioni” del Registro delle Eredità Immateriali delle  Feste in onore di San Giovanni Battista e di San Giorgio Martire - dichiara il sindaco Federico Piccitto - un altro parimenti importante appuntamento come La “Settimana Santa a Ragusa Ibla” ottiene questo riconoscimento. Si tratta un  momento carico di spiritualità  che rafforza il valore  delle nostre tradizioni religiose, frutto della grande devozione della nostra gente, tramandate dai nostri avi. La “Settimana Santa  ad Ibla” è una delle occasioni di forte fraterna aggregazione religiosa e sociale e nello stesso tempo di valorizzazione del nostro immenso patrimonio storico, artistico ed architettonico che fa da scenografia a questo straordinario evento”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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