Scicli
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Si sono dimessi tre consiglieri, tra cui il presidente del Consiglio. Respinta "al mittente" l'accusa di «mafia»

 

Scicli, 1 ottobre 2014 – È stata una lunghissima giornata quella di ieri, 30 settembre 2014, per il Comune di Scicli. 

Una giornata iniziata con gli interrogatori condotti dalla commissione prefettizia che deve accertare se al Comune ci sono state realmente infiltrazioni  mafiose. La su citata commissione composta da Edorado Cetola, comandante della Compagnia carabinieri di Modica, Caterina Minutoli, vice prefetto aggiunto di Messina e Salvatore Cannizzo, comandante della Polizia Tributaria di Ragusa, tra pochi giorni deciderà se sciogliere il Comune per mafia, oppure no.

Alcuni interrogatori si sono protratti per oltre un’ora, come quello di Bernadetta Alfieri e di Enzo Giannone, altri solo 15-20 minuti.

Mafia, una parola che ieri è stata letta, sentita, ripetuta sino alla nausea. Il merito è di un articolo “ironico” [per così dire, ndr] apparso su La Repubblica.

Dell’articolo si è occupato il Consiglio Comunale di ieri sera che ha deciso di verificare tramite vie legali se esistono i termini per querelare per diffamazione il giornale e il giornalista per i termini utilizzati, molto lontani da quella che è la realtà.

Poi il Consiglio Comunale è passato all’approvazione del bilancio. Con un PD ancora una volta spaccato l’importante atto è stato approvato con 9 voti a favore, 4 contrari e 2 astenuti. Giorgio Vindigni è uscito al momento della votazione. Hanno votato a favore: Aquilino, Causarano, Verdirame, Pellegrino, Alfieri, Ferro, Ingallinesi, Fortino, Scimonello.

Alla fine di questa lunga giornata, le dimissioni già annunciate di Maurizio Miceli, Mario Marino e di Vincenzo Bramanti.

 

«Abbiamo dato l’esempio, rassegnando le dimissioni dal ruolo di Presidente e di Consiglieri Comunali al fine di preservare e tutelare l’immagine stessa delle Istituzioni e della Città, che rischia di essere inevitabilmente compromessa – scrive Bramanti -. Una scelta difficile, pensata, maturata e metabolizzata dettata dalla consapevolezza che Scicli merita certamente di più.  Un gesto estremo di generosità e responsabilità verso la nostra Comunità che non merita tutto quello che sta accadendo già sui giornali».

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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