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Canicattini Bagni, 25 maggio 2015 – Saranno prolungate le ore di servizio per ospitare i bambini dell’Asilo Nido comunale “S. Maria Goretti” di Canicattini Bagni e avviati i programmi di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori, evitando così il loro allontanamento dal nucleo familiare (P.I.P.P.I.),  oltre all’avvio di programmi sperimentali in materia di “vita indipendente ed inclusione” nella società di disabili psichici gravi.

Lo assicura l’assessore al Welfare e alla Pubblica Istruzione, Marilena Miceli, che  con gli Uffici e i dirigenti dei Servizi Sociali sta lavorando in questa direzione per  integrare e migliorare i servizi rivolti alla cittadinanza e alle fasce più deboli.

 

Per quanto riguarda l’Asilo Nido comunale,  infatti, a partire dal nuovo anno educativo, 2015/2016, per le quali sono in corso le domande (scadenza 19 giugno) il servizio verrà garantito sino alle 18 del pomeriggio e non più solo la prima mezza giornata.

«Grazie alle battaglie fatte dall’Anci, e dal Sindaco Paolo Amenta  nella sua vesta di vice presidente regionale  - afferma l’assessore Miceli - sono stati salvati gran parte dei fondi Pac per la Coesione, destinati   alle Regioni del meridione, per i servizi agli anziani non autosufficienti e il miglioramento dei servizi all’infanzia. Nell’ambito della distribuzione che il Distretto Socio Sanitario 48 ha fatto il Comune di Canicattini Bagni, proprio per quanto riguarda l’infanzia ha avuto assegnati 147 mila euro che ci permetteranno, così come avevamo programmato, di prolungare l’orario dell’Asilo Nido sino alle ore 18, utilizzando per la fascia mattutina il personale comunale e per la fascia pomeridiana personale esterno in convenzione, rendendo così un servizio ottimale, in particolare per quei genitori che lavorano e che hanno bisogno di prolungare la permanenza dei loro bambini nella struttura educativa comunale. 

Per quanto riguarda invece - prosegue l’assessore Miceli -  i  P.I.P.P.I.  abbiamo aderito al programma al quale il Distretto 48 ha partecipato, elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’Università degli studi di Padova, avremo la possibilità di ridurre il rischio di allontanamento dei bambini  che vivono in famiglie disagiate dal proprio nucleo familiare. Nel nostro Comune,pertanto, saranno due le famiglie che usufruiranno di questo importante servizio che tende a recuperare i bambini, come detto, all’interno della loro famiglia, che verrà seguita da specialisti e verrà sostenuta con aiuti economici e sostegno anche all’affitto, se in affitto.

 Infine, con il progetto del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso l’Assessorato regionale della Famiglia e della Politiche Sociali,  “Vita indipendente”,  stiamo assistendo un disabile grave psichico. Dopo la fase di assistenza presso un centro di recupero,  il disabile verrà seguito da un tutor  non più nell’istituto che l’ospitava ma nel suo ambiente, la sua casa, tra i suoi affetti, e la propria gente, in modo da facilitarne l’inserimento sociale.  

Quelli che stiamo attuando - conclude l’assessore Marilena Miceli - di comune accordo con il Sindaco e l’intera Amministrazione,  oltre a migliorare l’offerta dei servizi alla cittadinanza, ci permettono certamente di colmare, anche se non tutti, ma molti dei gap che a livello sociale ci separano dai paesi più avanzati. Molto ancora deve essere fatto, anche se in questo percorso non ci aiutano i tagli alla spesa sociale decisi dallo Stato e soprattutto dalla Regione che ha ridotto ad un terzo, ad esempio, i fondi della legge 328 in un momento in cui al contrario cresce il disagio sociale e la povertà. Per la nostra Amministrazione il sociale invece è prioritario e per questo, mettendo a disposizione fondi del bilancio, anche per le compartecipazioni nei progetti di cui ho parlato prima, continuiamo a garantire servizi in termini quantitativi e, soprattutto, qualificativi, che si aggiungano alla educativa domiciliare per i bambini, all’Asacom, al centro diurno disabili, all’assistenza agli anziani, alle borse lavoro per le famiglie disagiate».

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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