Siracusa e dintorni
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Ragusa, 16 maggio 2016 – Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con l’Infiorata di Noto, giunta ormai alla trentasettesima edizione.

Si tratta di un evento i cui protagonisti sono i fiori, e non solo. Il tema di quest’anno, sicuramente molto impegnativo, ha avuto per oggetto le “Tradizioni, miti e leggende”. Anche in questa edizione l’Infiorata si è rivestita di internazionalità aprendo le porte ad artisti provenienti da tutto il mondo e dando vita ad un vivace confronto di stili, tecniche e tradizioni.

Noto, il comune che ospita questo importante evento annuale, meta turistica sempre più attraente, è considerata la capitale del barocco siciliano trasformandosi in un ampio tappeto floreale, nelle giornate che vanno dal dodici al quindici maggio. In queste tre giornate è stato possibile percorrere vie adornate con petali di fiori e la cui pavimentazione diventa una parete orizzontale di bozzetti variopinti.

Come ho detto prima, i fiori sono stati ancora una volta i protagonisti dell’Infiorata edizione 2016. La dimensione floreale è stata delicatamente avvolta nell’arte e nella cultura. Non poche sono state le attrattive, messe in campo dall’intera organizzazione, capaci di sbalordire ed entusiasmare sempre di più lo sguardo dei numerosissimi visitatori: dalla mostra “Warhol è Noto”, in cui è stato possibile ammirare più di cento pezzi unici ed esclusivi della personalità più eclettica dell’arte del Novecento, ovvero Andy Warhol; per arrivare al Museo delle Arti Effimere, mostre documentarie sul patrimonio culturale delle Arti Effimere nel mondo, e poi esposizione di abiti barocchi con tanti altri appuntamenti collaterali.

Ovviamente, come ogni edizione, non è passato inosservato il gran finale rappresentato dal corteo barocco con figuranti in costume settecentesco. 

Nel pomeriggio dell’ultima giornata dell’Infiorata, la domenica, un lungo e nutrito corteo ha attraversato per le vie netine, per poi confluire ai piedi della cattedrale. L’articolato seguito è stato arricchito dalla presenza degli sbandieratori e tamburi provenienti dalla città di Buccheri. L’intreccio di suoni e costumi è stato accompagnato dalla “Primavera”, una donna vestita con un abito ricoperto di veli e foglie colorate, seguita da fanciulle in fiore nonché da altre comparse con abiti nobiliari del tempo, con duchi, baroni e dame da compagnia, per un totale di quasi cento figuranti.

In buona sostanza, anche quest’anno l’Infiorata si è rivelata un appuntamento imperdibile. Un evento in cui il visitatore si lascia condurre e sedurre dalla bellezza, dalla storia e dalla magica atmosfera che solo le notti di maggio sanno regalare e, come per incanto, trasformare le strade in un variopinto tappeto di fiori su cui l’occhio delicatamente si posa.

 

Lucia Nativo

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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