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Esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro della IV classe del Liceo Scienze Umane “Platone” di Palazzolo Acreide e le strutture dell’accoglienza migranti degli Sprar “Obioma” di Canicattini Bagni e Floridia e “Casa Aylan” di Canicattini Bagni, gestiti dalla cooperativa sociale Passwork

 

Canicattini Bagni, 27 settembre 2016 – Si è conclusa sabato, 24 Settembre, con un incontro nei locali del Liceo delle Scienze Umane  “Platone” di Palazzolo Acreide, l’esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro, fatta da 12 studentesse della IV classe, seguite dalla loro docente, la professoressa Rosa Maria Curcio, presso le strutture per migranti gestiti dalla Cooperativa sociale Passwork di Canicattini Bagni, presieduta da Sebastiano Scaglione.

Tre le strutture coinvolte nel progetto: lo Sprar “Obioma” per donne vulnerabili del Comune di Canicattini Bagni; lo Sprar “Obioma” per giovani migranti del Comune di Floridia; e “Casa Aylan”, struttura di 2° accoglienza per minori stranieri non accompagnati (msna), aperta e gestita da Passwork sempre a Canicattini Bagni.

Le studentesse, divise in tre gruppi, uno per ogni struttura, nell’arco delle tre settimane di durata del progetto, si sono misurate ed hanno condiviso il lavoro di Passwork e dei suoi operatori, nel campo dell’assistenza e dell’integrazione nel tessuto sociale che li accoglie, degli ospiti stranieri provenienti da Paesi del sud del mondo, fuggiti da aree di guerra, da violenze, povertà, e persecuzioni, sia politiche così come religiose.

L’incontro di sabato, e la festa che ne è seguita, presenti anche gli ospiti dei tre Centri di Canicattini Bagni e Floridia, è servito altresì, al gruppo di lavoro, per condividere i ricordi ed i momenti vissuti insieme durante questa esperienza, il cui obiettivo principale è stato quello di far incontrare realtà molto diverse tra loro ma che, integrandosi giorno dopo giorno, hanno creato, di fatto, due quadri meravigliosi che esprimono la gioia dell’essersi “incrociati”. 

Motore di tutto è stato il rispetto dell’individualità di ognuno. Tutti i partecipanti al progetto, studentesse e migranti, hanno così avuto la preziosa occasione di sviluppare ed affinare abilità empatiche, arricchendosi personalmente e culturalmente.

Il risultato è stato la creazione di rapporti di rispetto, affetto ed amicizia, in cui “l’Altro” diventa una risorsa, un “in più” nella propria vita, risultandone arricchita, piena. 

Al quel punto non c’è più stato il nero ed il bianco, il comunitario e l’extra comunitario, l’italiano e lo straniero, c’è stato il NOI. 

Le 12 studentesse protagoniste del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, inoltre, hanno avuto modo di usufruire dell’operato dell’equipe delle tre strutture mediante momenti di pura formazione e conoscenza.

Pertanto, il significato dei concetti “Sprar” e “Accoglienza”, le pratiche burocratiche caratterizzanti, ed ancora la stesura dei PEI per ogni minore ospitato e l’approccio psicologico adottato, sono diventati linguaggio e prassi comuni.

Così, i ragazzi ospiti del Centro Sprar “Obioma” di Floridia, assieme alle ragazze del  gruppo di lavoro loro assegnato, hanno sperimentato cosa vuol dire confrontarsi e condividere attraverso il gioco ed il momento ludico; i minori non accompagnati ospiti di “Casa Aylan” e le ragazze che li hanno fatto la loro esperienza di progetto, hanno invece puntato all’importanza del riciclo creativo,  sottolineando così come   l’apprendimento scolastico può avvenire anche stimolando la creatività; infine, le donne dello Sprar “Obioma” di Canicattini Bagni e le ragazze del Liceo delle Scienze Umane hanno organizzato delle uscite nella cittadina dove insiste il centro, alla  scopo di fare conoscere meglio architettonicamente, religiosamente e culturalmente il territorio che le ospita.

Al termine del progetto, in ognuna delle tre strutture, studentesse ed migranti ospiti hanno concretizzato sensazioni ed emozioni vissute attraverso la realizzazione di dipinti ed oggetti che sono stati portati e regalati alla scuola.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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