Cultura
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Modica, 2 dicembre 2019 – Una serata densa di contenuti e riflessioni, quella che si è tenuta lo scorso sabato al Caffè letterario  Quasimodo, ove è stato  presentato  il libro di Corrado Monaca, dal titolo “Giorgio La Pira, sindaco innovativo. La reinvenzione del modo di governare oltre la Planologia”.

La serata,  coordinata da Elia Scionti, ha posto al centro dell’attenzione la figura di Giorgio La Pira uomo, politico, amministratore, padre costituente e persona di grande fede cristiana, che è stata  tratteggiata dallo storico e giornalista Giovanni Criscione; Grazia Dormiente ha inviato una relazione ove ha sottolineato che “il sindaco La Pira, per Monaca, permane come illuminato precursore, in quanto le sue ardite azioni politiche e sociali hanno restituito alla città e ai suoi cittadini non soltanto l’urbs ma anche la civitas. Il Sindaco di Firenze è innovativo – ha spiegato la Dormiente perché ha privilegiato sempre e comunque l’opzione per i poveri, ha attestato il primato della persona umana, si è battuto per la salvezza delle città, ha dedicato un’attenzione ‘speciale’ alle nuove generazioni, capaci di intuire, come le rondini, i cambiamenti stagionali e storici, ha scelto per vocazione la responsabilità nei confronti dell’ambiente e dei più deboli, specialmente i poveri e le generazioni future, sollecitando con determinazione il passaggio da un’ecologia naturalistica ad un’ecologia umana”. 

Carmelo Di Stefano, componente del Caffè Quasimodo, ha letto brani del libro, mentre intermezzi musicali a cura del “Duo Poidomani-Colombo”, al pianoforte, hanno arricchito la serata con vivo apprezzamento del pubblico intervenuto. 

Domenico Pisana, Presidente del Caffè Quasimodo, nell’introdurre la serata ha messo in luce come “La Pira sia stato innovativo perché ha avuto una visione di città, la città che  non è una serie di case in espansione meramente quantitativa, non è il luogo del consumo , non è una vicinanza senza comunicazione, ma al contrario è il luogo della collaborazione, della festa, del dolore ed anche del conflitto; è il luogo dove si esplicitano le diverse vocazioni di uomini e donne, ove ciascuno scopre se stesso, opera, va avanti, si incontra, si scontra, si prodiga , si fa soggetto di storia. Dalla lettura del libro di Corrado Monaca  - ha concluso Pisana – emerge, insomma, la grande visione di La Pira della città come “spazio d’insieme” con al centro la persona umana, nel quale interagiscono armonicamente organizzazione, programmazione, metodologia, pianificazione e progettazione con l’ausilio di figure che provengono da vari campi: economia, il   servizio sociale, l’architettura, la  sociologia, il diritto, così da costruire un modello strategico nel quale le decisioni non sono individuali ma sono il frutto di una consultazione democratica integrale”.

Ha concluso la serata l’autore del volume, Corrado Monaca, dando il suo contributo di riflessione e spiegando le ragioni di fondo che lo hanno indotto a pubblicare questo saggio su La Pira. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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