Economia e Lavoro
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#Ragusa, 17 febbraio 2016 – Comincia forse a sbriciolarsi il muro di indifferenza nei confronti dell’agricoltura mediterranea. 

Confagricoltura Ragusa ha accolto positivamente l’annuncio fatto dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura della Ue, della richiesta di applicazione della clausola di salvaguardia per i nostri pomodori.

Ugualmente importante anche la preoccupazione espressa dal ministro per la proposta di concedere alla Tunisia un ulteriore contingente agevolato per l'export in UE di olio di oliva, per tutelare i nostri produttori dagli effetti delle concessioni commerciali europee ai Paesi terzi.

“Ma occorre fare di più – sostiene il Presidente Gambuzza -. Le crisi ormai toccano tutti i settori: l'ortofrutta, con alcune emergenze come pomodori ed olio, e gli agrumi e la zootecnia da latte e da carne. Ma anche i seminativi ed il florovivaismo.”

“Purtroppo – continua Gambuzza  -  occorre evidenziare come l'assenza di una vera politica agricola comune (una 'non PAC') non consenta di gestire adeguatamente simili enormi squilibri di mercato che mettono a rischio i redditi dei produttori e l'avvenire stesso delle imprese agricole. Per non parlare della politica commerciale comunitaria che prevede aperture ai Paesi terzi senza preventive valutazioni di impatto e senza adeguata attenzione alle tematiche fitosanitarie.”

“Speriamo – sostiene il presidente della Confagricoltura ragusana – che quella a cui abbiamo assistito in questi giorni ed alla quale assisteremo nei prossimi non siano le solite ed inutili passerelle fatte di cifre ed annunci eclatanti ma anche e soprattutto, visti i venti di crisi che stanno interessando le principali produzioni ragusane, un momento di approfondimento dello stato attuale del comparto e di come metterlo nelle condizioni di riagganciare la ripresa anche attraverso nuove e piu' incisive azioni di organizzazione della produzione e della commercializzazione”. 

 

Sandro Gambuzza (Confagricoltura)

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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