Modica, 3 agosto 2022 — Frastornati o storditi dai clamori del mondo, nel suo continuo arrovellarsi, abbiamo trascorso la Giornata mondiale dell’Amicizia nel suo undicesimo anniversario dall’istituzione dell’evento da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Amicizia sta anche per stima reciproca, essere accanto all’altro.
È vero tutto ciò? Oppure c’è altro da considerare?
A questo riguardo Ondaiblea ha interpellato un ragazzo speciale, dalla dura cervice, collaboratore di diverse testate giornalistiche, e, in buona sostanza, un pensatore libero dalle illuminate riflessioni: Nele Vernuccio. Figlio del compianto Piero (giornalista modicano molto battagliero), Nele è costretto a vivere la sua quotidianità in quella che potremmo definire una normalità “altra” e affidando il movimento a quattro robuste ruote che lo fanno sapientemente riflettere, non poco e non di rado, su ciò che la vita ci offre.
«Sin da bambino non ho mai avuto problemi di solitudine, sono stato sempre circondato da persone che mi hanno voluto bene. Nel tempo ho ampliato le mie amicizie, rare volte mi è capitato di litigare e allontanare un’amicizia, ma quando è successo c'è stata sempre una motivazione valida, mi ha rattristato ma sono fiero di averlo fatto».
Hai notato differenze nell’acquisire le amicizie?
- Molto spesso si pensa che la vicinanza delle persone sia dovuta alla disabilità e al pietismo; non è affatto vero, vi posso assicurare che con gli amici intimi non abbiamo mai affrontato questa problematica, anzi fin quando è possibile mi fanno vivere la vita nel pieno della normalità. Per questo motivo sarò sempre grato a chi mi sta accanto. Nessuno mi ha mai fatto pesare le mie "mancanze" e tutti i miei amici cercano di aiutarmi tantissimo ad affrontare la vita in serenità.
Leggendo i tuoi articoli ci si accorge che affronti le varie tematiche in maniera franca e andando sempre al cuore della problematica, senza fronzoli.
- Per mio carattere le cose le dico in faccia e, fortunatamente, non ho mai avuto problemi di lealtà e pugnalate alle spalle. Soltanto una volta nella mia vita una persona mi ha usato indirettamente per andare contro ad una persona a cui voglio molto bene, ma io ingenuamente non l’avevo capito. L’amicizia per me è una cosa sacra. In quei giorni, infatti, ho sofferto moltissimo perché sino a quel momento non avevo mai provato cosa significasse la falsità, ma come sappiamo le batoste ci aiutano a crescere.
Hai qualche timore ad intraprendere le amicizie?
- Non so per quale motivo ma sino a qualche anno fa avevo timore ad intraprendere rapporti di amicizia con le ragazze. Mi sono sbagliato ampiamente e mi pento di non averlo fatto prima. Possiamo dire tutto ciò che vogliamo ma la sensibilità e l'affetto femminile difficilmente lo si trova nell'affetto maschile. Tutto ciò, forse, sarà dovuto all’indole materna delle donne. L’affetto femminile sicuramente ti cambia, ti addolcisce, ti fa "scremare" le incazzature.
Puoi fornire qualche consiglio?
- Un consiglio per chi vive la disabilità come me: non avete timore ad intraprendere rapporti di amicizia perché la solitudine è una cosa bruttissima. Non abbiate timore delle carezze, anzi godetevele. Ricordate una cosa: anche un semplice bacio in guancia riesce a farti affrontare la vita in felicità. Seguite sempre la vostra mente e il vostro cuore e non fatevi influenzare da ciò che dicono gli altri.
Giuseppe Nativo