Cultura
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Ragusa, 10 ottobre 2015 – Presentato stamattina presso l'aula magna della scuola Palazzello il terzo anno del Pedibus a Ragusa.

I Dirigenti Scolastici delle quattro scuole finora aderenti al progetto: il circolo didattico Palazzello (prof.Daniela Piccitto, Presidente del Comitato Pedibus Ragusa), la Scuola Mariele Ventre (prof.Giuseppe Palazzolo) e le Scuole Cesare Battisti e Paolo Vetri (prof.Beatrice Lauretta) e i due tecnici del Pedibus (arch.Vincenzo Occhipinti e dr.Ernesto Turlà) hanno presentato l'importante iniziativa che giunge al terzo anno dopo avere ottenuto importanti risultati.

Nei primi due anni, infatti, i bambini (ed i Genitori/Tutor aderenti al progetto) hanno percorso davvero tanti chilometri socializzando tra loro, facendo sano movimento, vivendo i quartieri della città e sopratutto tenendo centinaia di autovetture lontane dai circondari scolastici, riducendo in maniera notevole le emissioni di CO2 nell'ambiente.

Presente alla conferenza stampa anche il Sindaco di Ragusa, ing.Federico Piccitto, il quale ha confermato anche per quest'anno la partnership del Comune di Ragusa; il progetto Pedibus a Ragusa, hanno ricordato i tecnici, è il primo nato in Sicilia a svolgere la propria attività in maniera del tutto GRATUITA, grazie alle partnership (anche di soggetti privati), ed è 'tenuto in vita' grazie all'apporto dei Genitori che fanno in modo (col proprio impegno nei turni come Tutor) di far camminare ai propri figli tanti 'piccoli grandi passi' nella strada di una migliore civiltà.

E' stata sottolineata proprio la reale importanza sostanziale delle figure dei Tutor; presenti in sala, coordinatrice e vice-coordinatrice di una linea Pedibus(viola) hanno portato la loro testimonianza come parte attiva nel progetto. Da ultimi (ma non per ultimi!), inconfondibili con le loro t-shirt blu, sono venuti a salutare il nuovo anno Pedibus gli amici 'camminatori-adulti' dell'asd.Amunì, da sempre vicini ai bimbi del Pedibus.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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