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Tre secoli di arte e architettura a Modica. A cura dello storico Paolo Nifosì, censito per la prima volta il patrimonio monumentale ecclesiastico della città dopo trent’anni di studi fra gli archivi civili e religiosi

 

#Modica, 14 dicembre 2015 - S’intitola “Modica. Arte e Architettura”, ed è il primo, imponente volume in cui, con il rigore scientifico che ci si attende da uno storico dell’arte del calibro di Paolo Nifosì,  si ripercorre, censisce - e documenta anche visivamente con le oltre 300 fotografie di Luigi Nifosì - l’intero patrimonio monumentale ecclesiastico della città di Modica, dal Medioevo e sino alla fine dell’Ottocento.

 

Il volume – al quale lo studioso ha dedicato trent’anni di ricerche rigorose e ininterrotte, consultando le raccolte degli archivi civili e religiosi della provincia iblea - sarà presentato venerdì 18 dicembre, a Modica, nell’Auditorium Pietro Floridia. L’appuntamento è per le ore 18. Interverranno il sindaco Ignazio Abbate, lo storico Uccio Barone (Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania), l’autore Paolo Nifosì e l’imprenditrice Marilena Agosta Poidomani, referente della D.M. Barone, azienda siciliana della distribuzione intermedia del farmaco che, fondata agli inizi del secolo scorso a Modica, e giunta alla quarta generazione, per celebrare i propri cento anni di attività ha voluto finanziare l’ambizioso progetto editoriale, prezioso documento del presente e vademecum per le future generazioni. Nel corso della serata sarà proiettato un video che riunisce come un reportage gli scatti di Luigi Nifosì e ripercorre l’avventura dei due autori.

 

Un lavoro accurato e affascinante, quello dei due Nifosì, che prende le mosse dalla chiesa rupestre di San Nicolò inferiore (XIV sec. d.C., accanto a San Pietro), per arrivare al capolavoro tardo barocco della scenografica e dirompente cattedrale di San Giorgio: grandioso monumento che sovrasta la città “in forma di melagrana spaccata”, la suggestiva e mai superata metafora formulata per Modica dallo scrittore Gesualdo Bufalino in “Argo il Cieco”.

 

“In quasi 400 pagine – dice il prof. Nifosì – sono condensati i risultati delle mie ricerche trentennali sulla storia dei grandi tesori d’arte di Modica. È documentata poi l’esistenza di cantieri plurisecolari tra il Cinquecento e l’Ottocento che, in piena continuità e con la febbrile attività post-terremoto 1693, hanno generato i grandi capolavori di oggi. Sono state individuate autorevoli committenze, che testimoniano la potenza economica della Contea; e ricostruiti alcuni episodi curiosi, come le grandi celebrazioni per la presenza a Modica del viceré di Spagna, Giovanni Alfonso Enriquez Cabrera, in visita ai suoi possedimenti nel 1643 con numerose persone al seguito, fra notabili e servitù”.

 

In copertina un angelo cherubino che legge. Particolare di uno stucco della cappella dedicata a San Giuseppe, nella Chiesa di San Pietro.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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