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  • Rubrica: Incontro con l'Arte (Michele Digrandi)

In ricordo e in omaggio di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime di tutte le mafie.

Michele Digrandi

 

19 Luglio 1992

 

Verrà la morte,

verrà all’improvviso

e non avrai tempo

di pensare o di pentirti.

Ma quelli

che portano la morte

non penseranno a te

né si pentiranno:

tu raggiungerai la pace

riscattando la violenza

di questa vita.

E la morte verrà ancora,

strapperà

germogli e arbusti puliti,

per ricondurli

all’amore di Colui

che per amore

ha subito la nostra ingratitudine.

 

 

Dalla Silloge Risveglio, Maria Giovanna Cataudella (Libro Italiano Edizioni), 1ª Edizione Giugno 1993 (2ª ed. giugno ’95).

 

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1987 - Evasione n. 2 - Acrilico su tela cm. 70x50

 

Il quadro in esame, intitolato “Evasione n. 2”, rappresenta una scena convulsa, in dinamico movimento. In nessun elemento, infatti, il fruitore può adagiare l’occhio, ma è, quasi, costretto a spostarsi, visivamente e mentalmente, da un punto all’altro per carpire il senso di quella energia cinetica che guida il moto generale. Ed ecco che, il globo  terrestre sembra simile a un pallone, veementemente scagliato da un invisibile calcio, mentre, nel contempo, tra mille spumeggianti flutti, emergono un’immane piovra, che lo afferra e lo avvolge con i suoi tentacoli e una trota atterrita in fuga.

La prima immagine fa, subito, balenare in testa, il collegamento simbolico tra la minacciosa piovra e la mafia, presente in ogni angolo del mondo e, inoltre, tra i febbrili tentacoli e le lucrose infiltrazioni criminali in tutti i settori dell’attività economica, finanziaria, politica e, ultimamente, anche nella gestione dello smaltimento dei rifiuti.
Che fare? Certamente non assumere, come la trota, l’atteggiamento di fuga dal problema, né tantomeno, quello di omertoso silenzio per sfiducia nelle istituzioni! L’artista ragusano
“urla” la sua ferma denuncia contro gli innumerevoli apparati terroristici di “cosa nostra”, mostrando uno sprezzante sdegno interiore che, nel puro linguaggio dell’arte, si traduce e si estrinseca in quella “energia cinetica” che, prima cattura e, poi, fa riflettere lo spettatore della sua pregevole opera. 

 

Giovanna Cappuzzello

 

Per Non Dimenticare il 19 luglio 1992

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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