Siracusa e dintorni
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Palazzolo Acreide, 9 luglio 2014 – “A breve presenterò un disegno di legge per la valorizzazione e la gestione dei beni culturali in Sicilia”. 

Lo ha annunciato l’onorevole Giambattista Coltraro, segretario della Commissione Attività produttive dell’Ars, durante il convegno che si è tenuto ieri sera nella sala delle aquile verdi del palazzo municipale di Palazzolo Acreide. 

L’incontro dal titolo “Palazzolo: prospettive di gestione dei beni culturali ed architettonici” è stato organizzato dal movimento SAL - Sviluppo, autonomia, lavoro, presieduto da Giambattista Coltraro e ha rappresentato l’occasione per parlare delle criticità del settore e delle possibili soluzioni per migliorare anzitutto la fruizione di tanti siti di interesse storico-artistico a Palazzolo Acreide e nell’intera Regione.

Hanno affrontato l’argomento, arricchito dagli interventi del numeroso pubblico, il sindaco di Palazzolo Acreide, Carlo Scibetta, il direttore della casa museo Antonino Uccello, Calogero Rizzuto e il responsabile cittadino di Sal, Sebastiano Giordano. Ha chiuso il convegno il deputato regionale Giambattista Coltraro che ha spiegato: “Le risorse disponibili, sia a livello nazionale sia a livello regionale, sono sempre di meno e in ogni caso non adeguate all’immenso patrimonio storico artistico che vantano le nostre città”.

Particolarmente grave la situazione in Sicilia. “In seguito al decreto Franceschini, che prevede l’ingresso libero nei musei, nei monumenti e nei siti archeologici dello Stato ogni prima domenica del mese - ha aggiunto l’onorevole Giambattista Coltraro - l’apertura di diversi siti in Sicilia è stata garantita ma solo a singhiozzo per problemi di personale. Allora è necessario intervenire su questo fronte, ma anche su quello della valorizzazione e della gestione dei beni culturali ipotizzando soluzioni diverse, e penso per esempio alla creazione di reti museali o a un maggiore coinvolgimento dei privati nella cura di un settore che potrebbe divenire la principale fonte di ricchezza del nostro Paese”. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

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