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  • Genere: Teatro

Una pièce teatrale al Teatro Garibaldi di Modica: Margherita Peluso propone la sua interpretazione dell’Antico Carnevale della Contea di Modica

 

Modica, 13 marzo 2022 — Fuori, all’ingresso, ci sono i rumori della città, della giungla urbana, ma all’interno del teatro c’è un’atmosfera diversa. In attesa che il sipario si apra il pubblico è curioso. Ma dietro al teatro che tutti ammirano c’è un altro teatro, un’altra scena non vista, come se fosse un tappeto del quale tutti godono per il bel disegno sul recto senza vedere l’intreccio di nodi, fili, trame, che si nascondono sul verso di quella magnifica visione.

 

C’è un fruscio dietro le quinte che evoca le voci in sordina degli attori. È la recita in silenzio prima del debutto. Un’occhiata veloce al copione e via in palcoscenico. Teatro, teatro, e ancora teatro verrebbe da dire. Perché il teatro è formazione, ricerca artistica, bellezza, comunicazione, espressione artistica. Il tutto impreziosito da un articolato cast di attori, personaggi tutti rigorosamente in maschera e, soprattutto, non pochi cambi di scena. E poi, tanti musicisti, acrobati, ginnasti che hanno reso fascinosa la serata teatrale. In buona sostanza, un lavoro che non si presenta solo con l’intrinseca caratteristica della coralità, con il coinvolgimento di numerose persone di tutto il territorio ibleo, ma che è chiassoso, allegro, divertente ma anche tragicomico. Uno spettacolo che è anche un momento ludico, di recupero collettivo di un certo senso e che sprigiona il significato del tempo della festa, un elogio al mondo contadino e alla madre terra. Stiamo parlando dell’anteprima nazionale dell’Antico carnevale della contea di Modica, la commedia dell’arte a cura della modicana Margherita Peluso che - con la produzione della fondazione teatro Garibaldi e il patrocinio del comune di Modica – ha riproposto in chiave contemporanea i tratti etnografici lasciati negli scritti di Serafino Amabile Guastella.

Una serata, quella di domenica 6 marzo, che ha fatto divertire e, al contempo, riflettere il pubblico presente in sala che ha apprezzato molto i non pochi effetti scenici. Un lavoro complesso che ha visto la regista e attrice riportare sul palcoscenico di Modica un pezzo di storia e tradizione della Sicilia. Compito arduo, ma altrettanto stimolante, per l’artista lavorare su un testo importante, estrarne un canovaccio, analizzarne la storicità, tradurlo dal dialetto antico con Vincenzo Gianni e riadattarlo ai canoni della commedia dell’arte, fino alla scelta degli attori avvenuta con una masterclass condotta da Giovanni Fusetti. La rilettura del Carnevale operata dalla regista Margherita Peluso va ad incunearsi nelle fasi di un teatro dove le scene sono inclini a “metamorfosare” e, al contempo, a ricomporsi in una medesima direttrice che è insieme farsa, necessità di valori patriarcali e ribellismo sociale.

“Devo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo spettacolo un lavoro riuscito grazie alla cooperazione di tutti e lasciatemelo dire all’abilità degli attori – racconta la regista Margherita Peluso – che voglio citare uno per uno: Giovanni Peligra, Cristina Gennaro, Marzia Ciulla, Simona Adele Buscemi, Alessandro Adamo, Giancarlo Iacono, Flavio Aliotta e Pamela Vindigni. Un maestro costumista, Vincenzo Occhipinti che con la sua originalità ha creato un’atmosfera vitale e magica resa ancora più emozionante dalla scenografia di Marco Grifola, imponente e surreale. Tutti hanno saputo cogliere l’essenza di questo lavoro: creare le basi per un’operazione culturale di riscoperta, di formazione e di ricerca artistica volta a dare una scossa all’animazione culturale del territorio”.

Dietro le quinte abbiamo incontrato alcuni attori.

“Un lavoro maieutico, un corpo a corpo con la regista – lo descrive Giovanni Peligra che interpreta Bacco – un continuo confronto, sostegno e scambio con i miei compagni d’arte, con cui ho condiviso momenti e passaggi felicemente sofferti e proficui”.

“Con questo spettacolo ho avuto l’opportunità di esplorare nuove forme e nuovi caratteri della commedia dell’arte – gli fa eco Cristina Gennaro che nella kermesse interpreta la Vecchia Di Li Fusa, personaggio centrale dell’intero spettacolo – la sfida artistica è stata quella di inventare una nuova maschera, come mi disse il primo giorno Margherita”:

“Le maschere che portiamo in scena – aggiunge l’attrice Marzia Ciulla che interpreta otto personaggi diversi – sono impastate di cielo e terra, di sacralità e leggerezza, di quell’arcaico ciclo vita-morte-frutto-cibo-gioia che in una chiave tragicomica riesce a cacciare via la pesantezza della vita. È in questo momento di festa che la vita smette di dettare le regole di una società troppo rigida e si lascia trasportare dai giochi, dagli scherzi e dalla possibilità che durante il Carnevale il vecchio ordine venga sovvertito”.

Lo spettacolo si prepara ad andare in tour proprio in concomitanza della giornata mondiale del Teatro.

 

Giuseppe Nativo

 

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Il cast che ha reso mirabile il testo tratto da Serafino Amabile Guastella con drammaturgia e regia di Margherita Peluso, con supporto drammaturgico e linguistico di Vincenzo Giannì, consulenza artistica di Giovanni Fusetti.

 

Scrittura Scenica Cre-Attori:

Giovanni Peligra

Cristina Gennaro

Marzia Ciulla

Simona Adele Buscemi

Alessandro Adamo

Giancarlo Iacono

Flavio Aliotta

Pamela Vindigni

Acrobati (Motyka Ginnastica Artistica)

Chiara Iacono

Giulia Cappello

Soraida Gennuso Vittoria Russo

Spadaccini (Scherma Modica)

Giulia Floridia

Giancarlo Trapani Linda Romano

Musiche:

Marco Pluchino, Marcello Difranco, Massimo Arena, Nadia Marino

Coreografia - Veronica Racito

Maschere e Scenografie:

Pamela Vindigni e Marco Terroni Grifola

Costumi - Vincenzo Occhipinti

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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