Cultura
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Quando ho chiesto a Caterina Riccotti, di Startscicli,  se se la sentisse di organizzare la presentazione del Libro di Giacomo Di Girolamo “Dormono sulla Collina” , credo che nessuno di noi si potesse immaginare quale personaggio ci saremmo trovati di fronte.

Ho iniziato a collaborare con Giacomo da qualche mese, da quando ho ripreso il discorso con Il Mattino di Sicilia, un giornale online che si occupa di approfondimenti, inchieste economia ecc ecc. In questi mesi con Giacomo ci siamo sentiti telefonicamente e ci siamo confrontati tramite e-mail e, sin da subito, mi sono reso conto della sua immensa capacità comunicativa e della sua grande professionalità, sempre pronto a dare consigli utili con molto tatto e mai fuori luogo. Così, quando mi ha parlato del suo libro, mi è venuto istintivo proporgli una presentazione a Scicli, invito che lui ha accentato  volentieri. È stato così che ho coinvolto Caterina che, a sua volta, ha coinvolto Lucia Nifosì e tutti i componenti dell’associazione StartScicli che hanno sposato subito l’idea facendosi carico dell’intera organizzazione dell’iniziativa. Dopo diversi rinvii ecco stabilita la data, il 13 febbraio, grazie anche alla collaborazione del Vitaliano Brancati di Scicli che ha ospitato l’evento.

 

Giacomo si è presentato alle numerose persone presenti in sala con un “mattone” da 1260 pagine, un libro che già a guardarlo fa paura, ma poi, basta aprire la prima pagina, per comprendere che la sua lettura sarà piacevole e scorrevole. “Dormono sulla collina è un libro che provoca dipendenza” – hanno affermato all’unisono Caterina Riccotti e Lucia Nifosì, che hanno introdotto la presentazione – dopo è iniziato il monologo di Giacomo di Girolamo che ha incantato tutti. “Un incontro che ci ha arricchito, incantato, commosso – ha scritto Lucia sul suo profilo Facebook – un modo di esporre che ha tenuto altissima l’attenzione dei presenti per oltre un’ora e trenta. Ieri, dopo la pubblicazione di un pezzo di Di Girolamo sul nazionale di Repubblica con un articolo dedicato a Matteo Messina Denaro, il Giornale di Scicli ha scritto: «Ieri sera è stato a Scicli al “Brancati”, su iniziativa dei giovani di StartScicli, per presentare il suo libro “Dormono sulla collina”, il giornalista Giacomo Di Girolamo. Stamattina lo stesso giornalista è su “La Repubblica” con due pagine nell’inserto della Domenica con un titolo significativo: “Io so dove sei”. Il pezzo riguarda il superlatitante Matteo Messina Denaro e traccia l’impegno di questo 38enne giornalista di Marsala. Lucido e affabulatore come pochi, ieri sera Di Girolamo ha dato voce a chi non c’è più anche e soprattutto per colpa della mafia. Ha letto passi del libro, ha ironizzato sugli uomini di mafia, sullo Stato Italiano equivoco in tanti momenti, sulla sua stessa condizione di giornalista di provincia ma non provinciale. Stamane – come si diceva – lo scritto su Repubblica. Un lungo, a volte serio altre volte drammatico ma sempre puntuale, racconto della sua rubrica quotidiana su “Radio Marsala Centrale 101. Una “sfida” – se si vuole – nei confronti di un potere criminale di cui non si riesce ad avere ragione. “Tutti ti cercano, Matteo – dice ogni giorno Di Girolamo – Io so dove sei. E tu sai dove sono…Magari sei accanto a noi, Matteo. Così vicino che neanche ti vediamo”. E’ un pezzo di grande testimonianza giornalistica e di civile lotta alla mafia, che segnaliamo ai cittadini, per la capacità comunicativa e per gli spunti di riflessione che offre. Ma soprattutto per il coraggio».

Dormono sulla collina è il libro che tutti dovrebbero avere sul comodino e negli zaini di scuola, perché ripercorre quella storia che i libri di testo non riportano, è una pubblicazione che fa rivivere uno spaccato dell’Italia, dal 1969 al 2014, attraverso i racconti di chi non c’è più e, dalla collina, osserva il mondo che continua a muoversi in maniera frenetica. Giacomo di Girolamo è un talento unico, una risorsa per la Sicilia, un esempio di giornalismo d’inchiesta fondato sulle prove e non su dicerie. Il suo cruccio è stato sempre quello di parlare alla gente di mafia e da 10 anni a questa parte, ogni giorno, la sua domanda è sempre la stessa: Matteo, dove sei? È un modo per ricordare alle persone che la mafia c’è, esiste e bisogna combatterla.
«“Dove sei Matteo?”, eccolo ancora una volta, come ogni giorno, come una campana che segna un tempo che sembra non passare. E invece proprio Giacomo è il testimone di una Sicilia nuova, che può farcela. A cominciare da quella asciuttezza, quel rifuggire da vittimismi e retorica, come è nel vero carattere siciliano. Perché quando gli chiedi se lui, cronista scomodo, si senta in pericolo, ti risponde: “No, non mi uccidono”, taglia corto. Aggiunge: “I rischi sono altri”. Quali? “Tempo fa mi hanno recapitato a casa una lettera con il mio estratto conto. Per farmi capire che loro possono sapere tutto della mia vita. Ma io non ho nulla da temere”. Il vero nemico di Giacomo sono le carte, le querele, le cause civili, che come una ragnatela qualcuno cerca di avvolgere intorno al suo lavoro: “A ogni articolo scomodo mi arriva a casa l’ufficiale giudiziario. Io lo so che ogni parola, ogni virgola dei miei articoli è provata. Ma puoi sempre trovare un giudice che ti condanna. E poi difendersi comunque costa, tempo, energie e soprattutto denaro». (estratto da un articolo pubblicato nel novembre 2014 su DagoSpia)

Giacomo Di Girolamo è questo e molto altro, già nella presentazione del 13 Febbraio è venuta fuori la proposta di far ritornare Giacomo a Scicli in estate, segno che la sua presenza ha colpito nel segno, una presenza che  ha lasciato qualcosa dentro. Giacomo il 13 Febbraio ha arricchito, incantato e commosso, Scicli ha conosciuto da vicino uno dei giornalisti e scrittori più interessanti nel panorama nazionale.

 

Carmelo Riccotti La Rocca

 

(foto Massimo Scorza)

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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