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Ragusa, 9 ottobre 2015 – È stato presentato ieri, 8 ottobre, nei locali del Centro Servizi Culturale di Ragusa (Via Armando Diaz) il libro della poetessa ragusana Elisabetta Puglisi Gissara, “La tua vita è la mia”, riflessioni poetiche dedicate al figlio.

Alla presenza di tanta gente, tra cui ospiti britannici (la poetessa vive infatti a Manchester), e dell’Autrice, Emanuele Schembari, Salvo Micciché, Marco Iannizzotto (Ondaiblea), l’editore Salvatore Fava e i poeti Pippo Di Noto e Giovanna Vindigni hanno analizzato, descritto e presentato il libro con interventi critici, lettura di poesie e intervista alla Puglisi Gissara.

Il ricavato libro, che tratta il tema di un’amore filiale tormentato, andrà interamente all’Associazione Raggio di Sole, che si occupa di bambini affetti da autismo, e Mirella Sciverez ha presentato al pubblico anche l’opera dell’associazione e gli scopi che si propone.

La Puglisi ha voluto dedicare la serata anche all'amica scomparsa, Salvina Guastella, in un toccante incontro con i parenti (e amici) della donna.

È questo il decimo libro che la poetessa pubblica dando in beneficenza i proventi, un gesto di generosità molto apprezzato da tanti, e forse insolito in un panorama attuale in cui forse troppo spesso si pensa al profitto e perfino la letteratura viene intesa in questa prospettiva.

Il libro contiene poesie "in stile libero" (dice l'autrice) e brani discorsivi che narrano del rapporto con il figlio, che ha avuto un'infanzia difficile (con ben 43 operazioni chirurgiche e un trapianto di rene), la voglia di comunicazione che a volte si interrompe e poi riprende, le paure, le angosce, e le speranze, e la fede in Dio, che per la Puglisi è fondamentale e «capace di far superare tutto».

 

Salvo Micciché

Nelle foto (di Eleonora Foti e Concetta Ferma) Salvo Micciché, Elisabetta Puglisi Gissara, Marco Iannizzotto, Emanuele Schembari, Pippo Di Noto, Salvatore Fava, Giovanna Vindigni

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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