Siracusa e dintorni
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Palazzolo Acreide, 29 dicembre 2014 – Una data storica per Palazzolo e per l’intera comunità: è stato inaugurato due giorni fa il museo archeologico di palazzo Cappellani, situato in via Gaetano Italia e che ospita la collezione scoperta nell’Ottocento dal barone Gabriele Judica. Il museo resterà aperto tutti i giorni dalle 9 e sarà fruibile, in questo primo periodo, gratuitamente. Una grande cerimonia che ha visto arrivare a Palazzolo tantissimi visitatori già nella giornata di oggi. 

Un primo momento si è svolto nella sala consiliare del Municipio con la partecipazione dell’assessore regionale ai beni culturali Antonio Purpura, del sovrintendente Calogero Rizzuto, di molti rappresentanti della sovrintendenza e delle istituzioni, degli eredi Judica e Cappellani. “Il 2014 per questa comunità e per l’intero territorio è un anno importante – ha detto il sindaco Carlo Scibetta – si sta chiudendo con un duplice obiettivo raggiunto: il ritorno a casa dopo decenni dei reperti archeologici della collezione Judica, ma anche l’apertura del museo archeologico a palazzo Cappellani. 

È un successo del territorio perché la collezione non racconta solo la storia di Palazzolo ma anche di altri siti come Kasmene e Castelluccio e parla a tutti noi e alle generazioni successive della storia del nostro territorio”. Scibetta ha poi ribadito la sinergia con la Sovrintendenza e l’assessorato regionale per l’apertura; collaborazione che continuerà anche per la gestione. Il sovrintendente Rizzuto ha ricordato i sovrintendenti che in questi anni si sono impegnati per il rientro della collezione a Palazzolo, ringraziato i progettisti, gli studiosi e i custodi. “Oggi è un giorno importante per la cultura – ha rilevato – ed è un giorno importante per Palazzolo che attende questo museo da cinquant’anni”.  

Ha ribadito la rilevanza del sistema che si è creato a Palazzolo tra realtà museali il coordinatore della segreteria tecnica dell’assessorato regionale Gaetano Pennino “il protocollo d’intesa siglato qui nei mesi scorsi – ha osservato – è un modello da portare avanti”. 

Maria Musumeci della Sovrintendenza ha illustrato la collezione mentre l’archeologa Laura Carracchia, che ha curato l’allestimento, ha raccontato il lungo lavoro fatto in queste settimane. Nel suo messaggio l’assessore Purpura ha ribadito l’importanza del creare sistema in Sicilia “puntando ai beni culturali – ha affermato – per creare un percorso di sviluppo, mettendo questo patrimonio dentro i distretti turistici”. 

Dopo il simbolico scioglimento del nastro i bambini del coro parrocchiale di San Sebastiano hanno cantato l’inno di Mameli. Durante la giornata si sono già registrate numerose visite al museo.

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

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